lunedì 11 agosto 2008

The Rural Alberta Advantage - Hometowns



anno: 2008


genere: IndieRock


link: http://www.theraa.com/


commento:


Che vi dicevo poco piu' sotto... ecco un altro esordio canadese da lasciare di stucco!!! Questo gira ormai da giorni senza interruzione nel mio stereo e non mi stanca mai. I The Rural Alberta Advantage sono un tiro di Alberta e publicano il loro primo disco autoprodotto dopo un precedente EP omonimo. Le notizie sul loro conto che si riescono a recuperare non sono molte: dal loro sito ufficiale, Paul Banwatt, Amy Cole e Nils Edenloff, ci raccontano di loro che "...play indie-rock songs about hometowns and heartbreak". Parlano delle estati sulle montagne, degli inverni nelle aziende, del ghiaccio che si rompe a primavera, del boom petrolifero, dei minatori e "...mostly the songs just try to embrace the advantage of growing up in Alberta". Due ritengo siano le caratteristiche principali che possono descrivere la loro musica. Innanzitutto la parte vocale, che funziona come un vero e proprio strumento musicale, nel senso che è il canto a dettare la melodia, è lui che "suona", e tutti gli strumenti (...in verità pochi...) sembra servano solo ad accompagnarla. L'altro elemento distintivo è la parte ritmica: la batteria pare suonata da un ossesso, con continue sincopi e contrattempi, con uno stile che rende il ritmo pieno, schizzato, indiavolato. Inoltre il suono dei tamburi e dei piatti, forse sempre un po' sporco, fa pensare ad una batteria di bassa qualità (...un po' come quella che ho io in soffitta, ormai lì solo a prendere la polvere...), ma suonata con una carica e una destrezza che lascia attoniti. Questa è la dimostrazione che per avere dei colpi di genio non servono grandi budget, produttori di grido od orchestre complete al seguito. Quello che con pochi lampi da 2 - 3 minuti riescono a fare questi ragazzi mi stupisce e mi emoziona. La voce acidula del leader Nils Edenloff non vi suonerà nuova se avete ascoltato i Neutral Milk Hotel. In un'intervista ho letto che Edenloff non nega di essersi ispirato a Jeff Mangum, e che "In The Aeroplane Over The Sea" (...un mezzo capolavoro del 1998 ...se non lo avete dovete procurarvelo subito!!!) è infatti uno dei suoi dischi preferiti. E ancora, per rendere di più l'idea, a tratti, mi ricorda addirittura il cantato "disturbato" di un certo Billy Corgan dei tempi di "Siamese Dream" e " Mellon Collie..." (...se ne è accorta pure mia sorella ieri ascoltandoli ...quanto tempo, che nostalgia che mi sale!!!). Questo "Hometowns" è difficile da etichettare con un genere, e tante sono le sorprese che ci attendono lungo i suoi 38 minuti: piccole intuizioni, che rendono il lavoro insolito e geniale. Come ad esempio i beat elettronici della introduttiva "Ballad Of The RAA" che si contrappongono al finale lo-fi della stessa, che sembra registrato in uno scantinato; o come la ululata "Frank, AB" che non mi stupirei di sentire in qualche discoteca di nicchia tra qualche anno. Ascoltate la grazia della melodia delle due voci nella fantastica "Don't Haunt This Place", con quella batteria di cui parlavo prima, o la finale "In The Summertime", della quale purtroppo non conosco il testo, ma che sembra dare voce a quelle anime la cui unica colpa è quella di provare troppo sentimento!!! Sono rimasto affascinato da questi bozzetti di puro indie ...forse addirittura innamorato!!! Spero di avervi incuriosito, perchè sono convinto che sia veramente un ottimo lavoro, forse unico ...e se poi non l'ascolterete peggio per voi. Io ci ho provato. Questo è un disco da scoprire e del quale ci ricorderemo nelle classifiche di fine anno!!!


Voto al disco: 8,5






























































Tracklist Giudizio
1. The Ballad of The RAA

 ++


2. Rush Apart

 +


3. The Dethbridge in Lethbridge

 +


4. Don't Haunt This Place

 ++


5. The Deadroads

 ++


6. Drain the Blood

 ++


7. Luciana

 ++


8. Frank, AB

 ++


9. The Air

 +


10. Sleep All Day

 +


11. Four Night Rider

 ++


12. Edmonton

 ++


13. In The Summertime

 ++




4 commenti:

  1. Sempre accurate le tue recensioni. Ti ringrazio. :-) Io invece ti consiglio un piccolo gioiello Indie che ho scoperto da tempo, si chiamano Adjagas. Penso tu abbia la sensibilità necessaria per poterli apprezzare.

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  2. Ho ascoltato Adjàgas... ma non mi piacciono... cavoli, addirittura troppo folk x me... hanno un non-so-che di "tribale", mi vengono in mente le i canti e le danze dei pellerossa (...ho visto che sono norvegesi!!!)
    Cmq thanks... alla prossima, ciao!!!!

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  3. Ciao! Ho scoperto da poco le qualità della musica dei the Rural Alberta Advantage...mi sembrava impossibile che fossi l'unico a conoscerli ed apprezzarli qui in italia, poi ho trovato il tuo bellissimo blog e scoperto che tu li ascoltavi già ad agosto...grande!

    Luca (Brigno)

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  4. Thanks!!!, dei complimenti....spero di aver trovato un nuovo lettore allora...ciao!!!!!

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