mercoledì 24 settembre 2008

The New Year - The New Year



anno: 2008


genere: IndieRock


link: http://www.thenewyear.net/


commento:


E' arrivato l'autunno...qualcuno si lamenta...a me l'autunno piace: è un momento in cui finalmente ti puoi prendere un po' di tempo per te, nel quale non sei obbligato a fare quello che fanno tutti...e se per caso cercate qualcosa che vi possa accompagnare nei vostri momenti di sospirata solitudine, è appena uscito un dischetto che fa al caso vostro. Immagino che qualcuno protesterà per un mezzo punto in piu' nel voto (...forse anche piu' di mezzo...). Probabilmente non avete ancora capito bene, seguitemi un secondo... Mi sono convinto, ascolto dopo ascolto, che la musica dei fratelli Kadane vada ascoltata da un particolare punto di vista, da una prospettiva diversa dal solito. Non sono normali canzoni. Qui i protagonisti non sono la voce o i testi, che sembra quasi servano solo da ornamento; le vere protagoniste qui sono le note: a loro è affidato il compito di raccontare le sensazioni e la delicatezza delle composizioni dei The New Year. Questa impostazione è sicuramente l'eredità di un tipo di musica tra post-rock e slow-core che era già caratteristica peculiare degli estinti Bedhead. Durante l'ascolto provate a prestare piu' attenzione alla parte melodica e strumentale nei singoli brani, piuttosto che all'intera canzone in sè, come normalmente si è portati a fare. Vi accorgerete che le cose da scoprire sono molte di più di quanto poteva sembrare. Bisogna avere un poco di pazienza per cercare di cogliere i dettagli che a prima vista sfuggono. Ad esempio il finale di "MMV", con il piano e le chitarre che si rincorrono come amanti, ha la capacità di ipnotizzarci e di accompagnarci in una dimensione parallela, sempre con una sensazione di serena malinconia. "Seven Days and Seven Nights" con quella pennata di chitarra acustica che si ripete insistentemente sopra ad un arpeggio elettrico, in un continuo crescendo, scandito dai colpi di grancassa, ricorda l'immagine di un fiore che dispiega i suoi petali lentamente fino a sbocciare nel pieno del suo splendore. O come in "Body and Soul", dove il pianoforte (...molto usato in tutto il disco...) introduce, dopo il cantato, un tenero lamento distorto di  chitarra: quasi come il canto delle balene che si disperde nell'immensità dell'oceano. Ascoltando questo disco si rischia di perdere la cognizione del tempo: le canzoni seppur brevi, danno tutte la sensazione di essere molto piu' lunghe. In mezzo a tutta questa dolce, calma e rilassata disillusione c'è pure spazio per alcune accelerazioni sia ritmiche che sonore: quasi dei respiri profondi, che servono a spingere fino in fondo ai polmoni la musica sentimentale dei The New Year. Manca forse l'acuto, il brano che ti fa spalancare la bocca dallo stupore, anche se le prime due canzoni del disco sono ogni volta un' esperienza da pelle d'oca... Avrete capito che questo disco mi piace... Lo so che non sarà così per tutti, ma dategli una possibilità... In questo periodo, quando non so bene cosa ascoltare, la decisione è obbligata...e mi è capitato che quando finisce, non resta altra scelta se non quella di ricominciare da capo... Quest'anno il passaggio di stagione ha per me una dolcissima colonna sonora...


Voto al disco: 8


















































Tracklist Giudizio
1. Folios

++


2. The Company I Can't Get

++


3. X Off Days

+


4. The Door Opens

+



5. MMV



++


6. Seven Days And Seven Nights

++


7. Wages Of Sleep

+


8. Body And Soul

++


9. My Neighborhood

++


10. The Idea Of You

++



3 commenti:

  1. Molto bello e ne ho letto anche bene, lo prendo.
    On air: Mogwai, the hawk is howling.

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  2. ...non te ne pentirai...vedrai!!!!
    Bello quello dei Mogwai...

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  3. Batcat è una bomba, esplode nel mio stereo, uhhhhh...

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