anno: 2011
genere: IndieFolk
link: http://www.radicalface.com/
commento:
Ben Cooper è tornato dopo quattro anni con il suo progetto solista Radical Face, progetto parallelo agli Electric President condiviso con Alex Kane. Di lui vi avevo già parlato nel (...ormai...) lontano 2007 quando era uscito "Ghost", lavoro d'esordio del nostro Radical Face, ed oggi sono ben contento di riproporvi un lavoro di questo ispiratissimo artista; sono felice soprattutto perchè con i tempi che corrono, ogni tanto qualcuno dimostra di non aver perso il suo estro creativo. Questo "The Roots" dovrebbe essere il primo lavoro di una trilogia intitolata "The Family Tree" che, come il titolo suggerisce, è incentrata sul tema della famiglia, della vita e dei rapporti con il passato. Sembra un classico della letteratura americana!!! In tutto il lavoro si percepisce quel senso di produzione casalinga, che dona ancora più genuinità ai sentimenti e ai temi proposti da Ben. Produzione casalinga che però non è sinonimo di arrangiamenti difettosi o semplicità di produzione ...anzi tutt'altro: gli strumenti coinvolti sono vari, e tra i fingerpicking di chitarra e i semplici accordi di pianoforte si inseriscono crescendo orchestrali di archi, cori e fiati, sempre ben misurati e mai opprimenti, e non mancano alcune indovinatissime incursioni elettroniche (...reminiscenze del primo lavoro degli Electric President...). Un altro fattore che contraddistingue il lavoro, e che pure questo era un punto fermo sia del primo (...e migliore) lavoro degli Electric President che del precedente "Ghost", è il continuo cambio di ritmi: da leggeri e sfuggenti, a volte anche assenti, si passa in men che non si dica ad accelerazioni marcate ed incalzanti...in alcuni casi veramente entusiasmanti!!! E tutta questa tecnica sarebbe ben poca cosa se non fosse imbastita e resa coesa da delle melodie deliziose, coinvolgenti e sempre personalissime. Anche se sono ormai in ritardo, vi propongo questo disco come mio personale regalo di Natale; inoltre devo ammettere che l'atmosfera intima che si crea ascoltandolo è ideale per questo periodo dell'anno: perfetto da donare a chi si tiene, o anche a se stessi, sarà apprezzato sicuramente!!!...e poco importa se Natale è passato...ogni momento è giusto per regalare emozioni!!! Auguri a tutti!!!
Voto al disco: 7
Giudizio &Tracklist
(++) 1. Names
++ 2. A Pound Of Flesh
++ 3. Family Portrait
+ 4. Black Eyes
++ 5. Severus and Stone
+ 6. The Moon Is Down
++ 7. Ghost Towns
+ 8. Kin
++ 9. The Dead Waltz
++ 10. Always Gold
++ 11. Mountains


anno: 2011

E' quindi chiaro che a mio parere l'apice si raggiunga con la doppietta "Piledriver Waltz" e "Love Is A Laserquest"; ma notevoli sono anche la spigliata "Black Treacle" (...che bella la voce qui...bravo Alex!!!), la spensierata "The Hellcat Spangled Shalalala" e la più "heavy" "Don't Sit Down 'Cause I've Moved Your Chair", ma anche tutto il resto non si fa disprezzare, e nel complesso è proprio un buon disco...il mio preferito delle scimmie artiche.
Aggiungo che questa estate sono riuscito anche a vederli live al Festival di Benicassim, assieme al sempre fedele e mai pago di musica Pruzzo.









